L'Assenza Nella Relazione
L'ASSENZA NELLA RELAZIONE
L’assenza nella relazione
Esistono vari modi di stare in relazione. Nella pratica clinica queste modalità verranno rappresentate nella relazione terapeutica, si sveleranno riattualizzate e le modalità disfunzionali lavorate mentre le si ri-vivono
Vi sono personalità che hanno bisogno di relazione, della presenza dell’altro, di sapere che l'altro c'è in connesso, presente anche se a distanza fisicamente. L'altro in questa ottica non si incontrerà mai, lo si affamerà, lo si sospenderà in un incontro che sarà gestito dall'assenza. Il vissuto affettivo interno di chi tiene a distanza è quello di gestire il rapporto di rimandare all’altro che non si ha bisogno di lui.
All'origine di questa modalità disfunzionale vi è una esperienza interiorizzata di un modello genitoriale che non ha avuto la funzione di rassicurazione e sostegno ma di modelli dai quali bisogna tenersi a distanza perché vissuti come distruttivi.
Da qui l'equazione- io ho bisogno della relazione, dell’altro ma lo tengo a distanza e gli faccio sentire cosa ho provato io, il bisogno affettivo dell’altro significativo che mi ha affamato (originariamente), lasciato nell'assenza.
In termini psicoanalitici questa dinamica è interpretabile attraverso un processo difensivo arcaico chiamato identificazione proiettiva. Essa attiverà nell’altro la stessa attesa e frustrazione subiti nella relazione originaria. Il ripetere questa dinamica relazionale non permette di far avvicinare emotivamente l'altro, vivendo pertanto una dimensione di vuoto affettivo e di ricerca di pienezza unitamente a rabbia, conflittualità manifesta o passiva (in base ai differenti profili di personalità).